Il progetto per il padiglione Ferrero di Expo 2015 ha alla base una riflessione sul tema etico del RIUSO: dare valore al progetto significava considerarne anche un riutilizzo successivo e di fatto confrontarsi con un “dopo”. L’intera opera è stata pensata come un’installazione dalla doppia vita, un “sogno sognato” per suscitare meraviglia durante l’Esposizione e la proiezione di un’architettura reale che sarebbe migrata per luoghi lontani. I moduli strutturali infatti, interamente componibili, sono stati smontati dall’Expo 2015 e ricomposti in nuovi progetti architettonici in Africa.